MIEXP015

ENERGY FOR THE FUTURE 

martedì 30 settembre 2008

+LUCE+EXPO





LUCEONLINE INTERVISTA L'INNOVATION DESIGNER DELL'EXPO 2015  26 settembre 2008 
-Cosa vuol dire per lei essere un innov
ation designer? Innovation Designer è una professionalità che coinvolge diverse sfere del saper
e e le fonde con un approccio olistico in una stessa pratica proge
ttuale. Alla base di tutto c'è un'ampia e continua ricierca di natura socio-antropologica, perché al cen
tro del mio agire progettuale c'è la persona a tutto tondo che doman
i potrebbe usare o vivere le soluzioni da me
 progettate. Conoscerla approf
onditamente significa avere chiare le sue aspettative e i suoi desideri. Quindi c'è una profo
nda conoscenza tecnologica. Non sono un tecnologo, sono prima
 di tutto un forecaster, studio le tecnologie e analizzo - formu
lando previsioni scientifiche - quale sarà il loro impatto sulla nostra 
società in un arco di tempo che va da qui a 10-15 anni. Questa conoscenza, quindi, mi è molto utile per progettare, perch
é progetto soluzioni che impiegano tecnologie ad oggi ancora immature (sono
 state, magari, testate in un laboratorio di Yokohama o di San Francisco) su cui scomm
etto. Questo mi permette di progettare sulla frontiera dell'in
novazione, riuscendo a spingere un po' oltre il livello d
i innovatività dei prodotti che concepisco. Si tratti di un parco 
olografico per l'Expo o di un paio di scarpe intelligenti. 

-Che ruolo svolgeranno la luce e le nuove tecnologie nei progetti che sarann
o realizzati per l'Expo 2015? -nell'ascoltare un suo interve
nto durante una trasmissione televisiva abbiamo avuto modo 
di conoscere alcuni progetti molto interessanti per il 2015: ologra
mma dei personaggi più importanti per Milano e per l'Italia, sensori lungo i navi
gli che gestiranno la luce e la musica a se
conda della quantità di persone presenti, ecc. 




Ce ne può parlare più approfonditamente? Il ruolo della tecnologia per un Innovation Designer è fondamentale, perché rappresenta la materia prima su cui "edificare" le proprie soluzioni progettuali. Le 25 soluzioni di Innovation Design che ho progettato per l'Expo 2015 di Milano sono tutte implementabili sicuramente nel 2015. La sfida più grande di questo progetto era quella di progettare "on the edge", sul filo dell'innovazione: la mia preoccupazione più grande è stata cioè quella di puntare al massimo dell'innovatività possibile per la città di Milano e al contempo proporre soluzioni finanziariamente sostenibili. Come sappiamo, il costo di ogni tecnologia è massimo quando ancora è in fase prototipale (lo stadio in cui si trova la maggior parte delle tecnologie proposte nel progetto), e poi via via scende ma solo e soltanto se tale tecnologia diventa di uso sempre più comune e quindi intervengono economie di scala. Ecco, le tecnologie, fra cui anche quelle di illuminazione, proposte nel progetto sono tutte tecnologie su cui i miei studi dicono che ci sarà una notevole discesa del loro costo perché diventeranno di uso comune. Non saranno, molte di esse, già di uso quotidiano nel 2015, ma di certo lo saranno negli anni a venire: fra le 25 soluzioni ho inserito il Pantheon Olografico. Ecco, non aspettatevi di avere un parco olografico a casa per quella data. Più avanti, chissà.  Sul ruolo della luce c'è tanto da dire, essa rappresenta l'anima di ogni progetto urbano, a mio modo di vedere. Soprattutto se usciamo da un concetto di "luce statica", puramente funzionale, e ci muoviamo verso un nuovo paradigma, in cui la luce diventa vera protagonista attiva del vivere lo spazio. Fra le soluzioni che ho inserito nel progetto e che fanno uso della luce vi è ad esempio il Caleidoscopio Urbano. E' un arredo urbano che porta con sè un tocco magico. Perché si basa su vernici termocromatiche che cambiano colore al variare della temperatura, ma anche di tappeti di sensori sul pavè che suonano melodie diverse al variare dei flussi del passeggio, e di un sistema di illuminazione PLC collegata a sensori che crea giochi di luce diversi sulla base dei movimenti delle persone. Io credo che sempre più la luce, come i colori e i suoni della città dovranno diventare un tutt'uno con la popolazione che la abita. E' sempre stato così, nella storia dell'uomo, la natura cambia con le stagioni e il paesaggio muta sulla base dei suoi abitanti. Ma con la città moderna e anche postmoderna lo scenario è cambiato, vittima anche della presenza di elementi come traffico, inquinamento, rumore che sono un retaggio del moderno modo di fare impresa e di concepire il trasporto.

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